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Perché non fare un bel volo pindarico?

Quante volte avete sentito parlare di "voli pindarici"? Vi siete mai domandati di cosa si trattasse?

L'aggettivo "pindarico" fa riferimento a Pindaro, un poeta greco, tebano con precisione, del VI sec. a.C. Fin dall'antichità fu conosciuto per l'altezza e la raffinatezza dei suoi versi che sembravano ispirati da Apollo stesso. La caratteristica preminente era il passaggio repentino da un'immagine all'altra, da un concetto all'altro senza che fosse esplicitato il nesso logico.

Proprio per questo era considerato un "vate", un illuminato o ispirato dagli dei ed infatti i suoi versi erano dedicati spesso alle gesta di eroi aristocratici o alla celebrazione di Apollo, il dio veggente, poeta, cantore e terribile perché capace di scaraventare pestilenze spaventose su chiunque osasse contrastarlo!

Leggere le odi di Pindaro era solo per intenditori perché in pochi riuscivano a capire i suoi contenuti filosofico-spirituali: il divino e l'umano per lui erano generati da una sola madre e l'uomo era solo un'ombra destinata a scomparire se non celebrata dai poeti.


L'espressione "voli pindarici" non andrebbe usata per indicare una frase senza senso logico o mal posta, piuttosto un concetto talmente elevato che difficilmente si può comprendere. Proprio per questo se diciamo "Non fare voli pindarici!" a qualcuno, lo stiamo invitando a evitare di esprimersi in modo complicato e a farsi capire da chi ascolta, altrimenti il suo discorso sarà destinato a rimanere incomprensibile.


Questo pensiero in qualche modo ci arriva dalla tradizione latina. La fama di Pindaro infatti è giunta a noi anche grazie a Orazio che indica in lui il modello irraggiungibile:


"Chiunque aspira ad eguagliare Pindaro,/ vola con le ali di cera di Dedalo"

(Carmina, IV, 2)


Tutti noi ricordiamo la tragica fine di Dedalo che per essersi avvicinato troppo al sole, è caduto miseramente in mare. Egli è il simbolo dell'uomo che non conosce e rispetta i propri limiti.

Orazio li conosceva ed è stato uno dei più grandi poeti e intellettuali di tutta la storia!

Non potendo essere un "cigno" (metafora per indicare Pindaro) decise di fare come le api e impegnarsi a rifinire, curare e migliorare le proprie opere con maestria e perizia, come fa l'artigiano: un bell'invito ad essere umili ma attivi e pronti a migliorarsi.


La poesia è vita raccontata in poche intense parole; è l'uomo di oggi e di ieri; è consiglio e conforto per chiunque provi dubbi ed emozioni.


Buona poesia a tutti, cigni o semplici api!

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